Dal Forno Romano

Romano Dal Forno nasce nel 1957 in Valpolicella, in una famiglia di agricoltori. Suo padre, per far fronte alle difficoltà economiche dell'attività agricola, si dedicò anche alla produzione di legna da ardere. Romano, tuttavia, da ragazzo non mostrava grande interesse per il lavoro nei campi. Crescendo, si sentiva distante da quel mondo, convinto che non gli offrisse un futuro. A 22 anni, da poco sposato e con un figlio appena nato, decise di provare un concorso per diventare autista di autobus, ma senza successo. Fu in quel momento che scelse di dedicarsi alla produzione di vino, inizialmente vendendolo porta a porta, superando le difficoltà di un'attività che all'inizio gli sembrava quasi umiliante. Tuttavia, grazie alla sua determinazione, riuscì a ottenere risultati sorprendenti.

Per ottimizzare le risorse, Romano e sua moglie riutilizzavano bottiglie recuperate dai ristoranti, ma i tappi dovevano essere acquistati nuovi. Fu proprio durante una visita a un sugherificio che notò una bottiglia con l’etichetta di Giuseppe Quintarelli, un nome che lo affascinò subito. Desideroso di conoscerlo, cercò un modo per entrare in contatto con lui. Il destino gli fu favorevole: grazie a un incontro casuale con Celestino Gaspari, futuro fondatore della cantina Zymé, riuscì a ottenere un appuntamento con Quintarelli. Da quell’incontro nacque un legame speciale, un rapporto maestro-discepolo che avrebbe segnato la sua vita. Quintarelli lo ispirò a inseguire il sogno di creare una cantina d’eccellenza, e nel 1982 Romano acquistò le sue prime botti, dando inizio al proprio percorso.

Nel corso di quattro decenni, Romano Dal Forno è diventato un’icona del vino italiano, grazie a una dedizione assoluta alla qualità. Il suo segreto? Un impegno totale nel perseguire l’eccellenza, spesso oggetto di critica persino da parte dei suoi figli, ma essenziale per il successo della sua cantina. L’insegnamento più prezioso ricevuto da Quintarelli fu quello di produrre un vino così straordinario da attrarre naturalmente gli appassionati, anziché doverlo vendere con difficoltà. Seguendo questo consiglio, adottò tecniche innovative come il diradamento dell’uva, una scelta che inizialmente suscitò scetticismo ma che si rivelò vincente.

Dal 2020 il figlio Marco ha assunto la piena responsabilità della gestione aziendale, occupandosi sia della produzione che della strategia complessiva, pur continuando a beneficiare della costante presenza e del prezioso supporto di suo padre Romano.

20
ETTARI VITATI
30000
BOTTIGLIE PRODOTTE

Localita’ Lodoletta, 1
Illasi (VR)