Ai piedi di “la Tâche” e “les Malconsorts”, in un terreno argilloso leggermente più profondo, Meo-Camuzet possiede due appezzamenti di una superficie complessiva di circa 4 ettari. Con il suo classico orientamento verso est e la buona dotazione di acqua, è un vigneto abbastanza “solare”, che non può essere considerato tardivo. Gli anni degli impianti sono abbastanza diversi: la fine degli anni ’50 da una parte e gli anni ’70 dall’altra. La parte più vecchia è quasi la più produttiva in grado di produrre acini cilindrici abbastanza grandi. L’equilibrio zucchero-acido è ottimo. La parte più giovane riesce a dare acini più piccoli, a volte anche piccoli, ma più maturi con meno struttura. Non c’è bisogno di preoccuparsi della finezza, e in questo caso la vinificazione richiede un po’ più di estrazione per spingere il vino al limite. Le buone annate invecchiano bene. Anche se in linea generale, lo si puo’ apprezzare benissimo, anche senza attendere molti anni.
Appunti del sommelier
Analisi sensoriale
Rubino scarico e cristallino, consistente.
Spiccano principalmente le note fruttate di cassis e frutti di bosco, le more e i gelsi neri, maturi ed in confettura, poi spezie dolci pepe nero e tabacco, chiude con cioccolato fondente.
Entrata solida e precisa, coerente con l’olfattivo, morbido con tannino maturo e totalmente integrato, chiusura lunga ed elegantissima.
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