Inizialmente mite, l’inverno 2012 ha scatenato tutta la sua forza nel mese di febbraio, con temperature gelide di meno 10, addirittura meno 20°C. Poi marzo è arrivato come un agnello. Cominciavano ad emergere teneri germogli, solo perché aprile portava forti piogge con notti limpide, e quindi glaciali.
Un’ondata di freddo durante la fioritura non ha aiutato le cose, senza nemmeno un raggio di sole all’orizzonte. Le viti avevano un aspetto pietoso. E poi ancora pioggia, fino a luglio. Troppa pioggia. Le viti non l’hanno presa di buon occhio. Finalmente è arrivato agosto, il mese più caldo del calendario, ma i primi giorni sono stati un po’ troppo caldi: un’ondata di caldo! Le viti ne avevano davvero passate di tutte: troppo bagnate, poi troppo secche, scarsità di uva; cosa porterebbe il raccolto? È iniziato a Le Mesnil il 17 settembre. A Madre Natura piace fare scherzi. Laggiù nei tini stava accadendo un miracolo, stava emergendo un grand vin, con un accenno di sorriso: ‘capito!’ L’annata aveva tutto da sempre: zuccheri, buona acidità, magnifico potenziale… l’unica cosa che restava da fare ora era aspettare. E vedere i vigneron sorridere ancora una volta.
Appunti del sommelier
Analisi sensoriale
Giallo paglierino con riflessi dorati, brillante e di buona consistenza.
Naso in prima presenza floreale, zagara anche di note mielate, cantalupo e nespola, cedro ed erbe aromatiche accompagnano una chiusura minerale con sentori di idrocarburo.
Bocca intensa e forte, l’acidità viva e vibrante riesce ad emulsionare la grande chiusura sapida e marina, ritorno di fiori bianchi e frutta a polpa gialla, persistenza da applausi, ancora lunga vita.
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