Quando Dom Pérignon sceglie di essere Rosé, è in nome della libertà: la libertà di avventurarsi, di liberarsi dalle convenzioni per spingersi oltre i limiti della creatività. Nato da questo desiderio di osare, Dom Pérignon Rosé coglie lo splendore rosso del Pinot Noir e ne cattura l’energia vitale in un assemblaggio audace e deciso. Frutto di un lento e magistrale invecchiamento di quasi 12 anni, Dom Pérignon Rosé è indomito e carnale, al contempo chiaro e scuro, magnetico. La sua vibrazione abbraccia il brivido dell’ignoto e invita all’esplorazione.
L’anno 1998 è caratterizzato da due eventi inusuali e contrapposti: temperature da record in agosto che bruciano i grappoli in maniera spettacolare, seguite da precipitazioni eccezionali nelle prime due settimane di settembre. La vendemmia viene ritardata, ma l’attesa è ricompensata dall’arrivo di un tempo miracolosamente mite. I grappoli sono sani e hanno raggiunto il loro picco di maturità.
Appunti del sommelier
Analisi sensoriale
Rosa melograno brillante e perlage finissimo e persistente.
Delicato ma preciso come un bisturi, si mangia con il naso, la rosa ed il geranio, fragoline di bosco, nespola, zenzero e papaya, moka di caffè e mandarino cinese, alkekengi e bagna di pasticceria, il miele e i datteri, salsedine e crema al cioccolato.
Seta liquida, lunghissimo e persistente, dona emozione e pace al palato.
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