Zharpì è un vocabolo del dialetto trevigiano, derivante da Zharpir (ẑarpìr), potare la vite.
La scelta di questo nome è dovuta al voler evocare la territorialità del vino, la lavorazione della vite e il richiamo alla storia della nostra regione.
Appunti del sommelier
Analisi sensoriale
Giallo paglierino scarico con intensi riflessi verdolini. Le bollicine sono fini, numerose e persistenti.
Al naso note floreali di fiori bianchi, come il biancospino e l’acacia, accompagnate da delicate sfumature fruttate di mela verde, pera, pesca bianca e agrumi, in particolare limone e pompelmo.
Bocca fresca e vivace, entrata decisa, con una buona acidità che rende il vino fresco e dissetante. La struttura è leggera ma ben equilibrata, con una sapidità che aggiunge profondità al vino. Il finale è asciutto e persistente, con un retrogusto pulito e armonioso.
Bicchiere consigliato
Abbinamenti
Il “Zharpi'” è un vino versatile, ideale come aperitivo e perfetto per accompagnare una vasta gamma di piatti. Ottimo con piatti a base di pesce, frutti di mare, insalate estive e sushi. Si presta bene anche a primi piatti leggeri e risotti a base di verdure.
Recensioni
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